l’ acqua fiuggi
Durante questo percorso, l’acqua Fiuggi subisce una serie di reazioni chimiche. Ed è attraverso le quali che si formano sostanze umiche e fulviche che, per il loro modello strutturale, danno origine ad interazioni chimiche con ioni metallici, in particolare con lo ione calcio.
È ormai dimostrato che l’acqua Fiuggi ha efficacia nella calcolosi renale. Non solo esclusivamente alle sue proprietà diuretiche, bensì alla presenza di macromolecole in grado di aggredire il reticolo cristallino che costituisce il calcolo fino a disgregarlo.
La scoperta è di grande importanza perché consente di affiancare ai dati che derivano dall’esperienza di efficacia dell’acqua Fiuggi una spiegazione scientifica che permette di comprendere come vengono conseguiti questi risultati.
L’acqua Fiuggi svolge diverse azioni benefiche. Favorisce la dissoluzione dei calcoli renali, ne provoca l’espulsione e ne previene la formazione. E’ particolarmente indicata nella preparazione dei pazienti che devono essere sottoposti a intervento chirurgico o alle onde d’urto ed è di notevole utilità durante il decorso postoperatorio.
Oltre che nella cura della calcolosi renale, l’acqua Fiuggi costituisce un efficace rimedio per le infezioni delle vie urinarie .Grazie all’azione che svolge sul metabolismo dell’acido urico, favorisce la cura di alcune patologie.
…..come si beve l’acqua Fiuggi …..
L’uso dell’acqua Fiuggi a fini curativi è antichissimo.
Da sempre le acqu
e che scaturiscono tra i suoi castagneti sono usate per la cura della calcolosi renale. Per anni la cura alle Terme di Fiuggi ha rappresentato l’unica arma concreta contro i calcoli renali. E le Terme di Fiuggi sono, ancora oggi, il luogo deputato alla cura di queste patologie.
L’Acqua di Fiuggi è accreditata presso il Servizio Sanitario Nazionale per la cura della calcolosi delle vie urinarie.
– Calcolosi renale
– Calcolosi vescicale
– Calcolosi ureterale
– Microlitisi o renella
– Litiasi renale
…acqua Fiuggi …curati naturalmente …
L’acqua Fiuggi ,
costituisce un’efficace rimedio per le infezioni delle vie urinarie e grazie all’azione che svolge sul metabolismo dell’acido urico, può favorire la cura della gotta e delle artropatie uratiche.
Il modo più efficace per ottenere i salutari benefici dell’acqua è quello di berla alla fonte. La cura dovrebbe essere effettuata alle Terme, per permettervi di adottare uno stile di vita caratterizzato da riposo, vita regolare,
passeggiate, regime alimentare corretto.
Aspetti importanti che svolgono un’azione di benessere generale, e che si sommano alle proprietà specifiche dell’acqua.
Come in ogni terapia farmacologica ben condotta, anche per la cura idropinica debbono essere osservate scrupolosamente posologia, metodica di somministrazione e durata della cura stabilite dall’esperto personale medico delle Terme di Fiuggi.



Ma perché si formano i calcoli renali? Nell’urina ci sono alcune sostanze, dette litogene (calcio, ossalato, acido urico, fosforo e cistina), che sono poco solubili e che, quando la loro concentrazione supera un certo livello, precipitano sotto forma di cristalli.In seguito si aggregano e formano calcoli renali più o meno grandi. Così spiega Loris Borghi, professore ordinario di medicina interna all’Università di Parma. La formazione di questi cristalli è contrastata da altre sostanze, antilitogene, presenti nelle urine (citrato, potassio, magnesio). Il corretto equilibrio tra inibitori e promotori impedisce la formazione dei calcoli renali . Può però capitare, soprattutto in presenza di fattori predisponenti, che si crei uno squilibrio tra queste sostanze con conseguente aumento delle possibilità che si formino calcoli renali . Questi possono avere composizione diversa: i più comuni sono quelli di ossalato di calcio seguiti da quelli di acido urico, fosfato di calcio e poi da quelli di altro tipo».
I calcoli sotto gli 8 mm vengono in genere espulsi da soli. Oppure con l’aiuto di una terapia basata su cortisonici per ridurre l’edema associato al calcolo. In più farmaci che hanno la capacità di dilatare l’ultima parte dell’uretere che si immette nella vescica (alfa-litici e nifedipina). A distanza di una settimana è bene verificare con l’ecografia che il calcolo sia stato espulso. Se l’esito è negativo o se sono presenti calcoli di dimensioni sopra gli 8-10 mm si può prendere in considerazione un approccio “urologico”. Valutando caso per caso la più adatta tra una serie di tecniche. Tra cui la litotrissia extracorporea, l’ureteroscopia e le procedure percutanee».



